La street art non è più solamente una forma d' arte perché sempre più frequentemente viene utilizzata come strumento per combattere lo smog. L' Airlite è stata ideata dal bolognese Massimo Bernardoni, sfruttando un processo simile a quello della fotosintesi clorofilliana allo scopo di assorbire l’anidride carbonica. È una vernice speciale in polvere a cui viene aggiunta dell’acqua contenente il biossido di titanio, che si attiva grazie alla luce sia solare che artificiale. Le particelle inquinanti dei fumi di scarico, come il benzene o il monossido di carbonio, ma anche i composti organici volatili, come muffe o virus, vengono catturati e trasformati in molecole di sale, non nocive per l’ambiente. L’effetto della vernice è notevole, infatti 100 m2 dipinti hanno lo stesso effetto di un bosco delle stesse dimensioni, quindi sono in grado di eliminare le emissioni di 18 automobili l’anno. Il murales anti-smog più grande d’Europa si trova a Roma, in via Porto Fluviale, all’interno di uno dei quartieri più trafficati della città: il quartiere Ostiense. L’opera è grande 1000 m2 e ha l’effetto di un bosco di 30 alberi. È intitolata “Hunting Pollution”, l’autore è Iena Cruz, all’anagrafe Federico Massa, uno street artist milanese, e raffigura un Airone Tricolore, specie a rischio d’estinzione, poggiato su un barile di petrolio mentre caccia la sua preda. Sono tante le città decorate con queste splendide opere d’arte amiche dell’ambiente, sia in Italia, come a Milano, Napoli, Padova, Abano Terme, Parma, Brescia che all’estero come in Romania o A Città del Messico dove tre murales hanno una superficie totale complessiva di 2000 m2.
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