Nel mondo quasi il tredici per cento della popolazione mondiale vive in estrema povertà con meno di 1,90 euro al giorno. I Paesi più poveri al mondo sono: l’Africa Subsahariana, l’Asia meridionale e orientale, l’America Latina e i Caraibi. Secondo i dati del World food programme oltre 795 milioni di persone soffrono la fame, quindi il rischio di contrarre malattie è molto elevato così come la compromissione dello sviluppo fisico e mentale. La povertà porta anche ad altre conseguenze, come non avere la possibilità di studiare, non avere medicinali e strutture mediche a disposizione. Si stima che nell’ultimo anno la povertà sia aumentata dell’1,5% a causa della pandemia. Secondo quanto riportato dalla Banca mondiale nel rapporto “Poverty and shared prosperity 2020: Reversals of fortune” la pandemia solo nel 2020 avrebbe fatto cadere in povertà tra gli 88 e i 115 milioni di persone a cui si sono aggiunte altre 23-35 milioni di persone nel 2021. Questi fatti rischiano di mettere a rischio la già incerta realizzazione dell'obiettivo previsto dall’agenda Onu di porre fine alla povertà entro il 2030. Il World poverty clock, calcola in tempo reale le persone che entrano ed escono dalla povertà e dice che altri 220 milioni di poveri ci separano dalla realizzazione del “Goal 1”, questa prospettiva potrebbe portare ad avere nel 2030 quasi un miliardo di poveri.
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