L’iridologia, tecnica utilizzata dagli Egizi o da altre civiltà antiche, è un metodo di diagnosi che attraverso l’osservazione dell’iride, cerca di verificare lo stato di salute e individuare eventuali malattie del paziente. Gli iridologi pensano che ogni sezione dell'iride corrisponda a una determinata parte del corpo. A mappare le iridi per la prima volta fu Bernard Jensen, che individuò 166 aree, 80 nell'iride destra e 86 in quella sinistra. Questa suddivisione deriva dall’ipotesi che il corpo umano sia diviso in due metà, perciò nell’occhio destro si riflettono gli organi della parte destra, nel sinistro quelli della parte corrispondente. La prima cosa che si può dedurre dallo studio dell'iride, attraverso una speciale lente di ingrandimento, l’iridoscopio, è quanto il sistema immunitario sia forte, infatti più la trama dell’iride è fitta, più il corpo sarà in grado di reagire e combattere una malattia. Anche il colore degli occhi può segnalare un problema, infatti, ad esempio, solitamente chi ha gli occhi marroni soffre di problemi digestivi, mentre gli occhi blu predispongono a problemi respiratori. Un altro fattore che determina il grado di salute è la pupilla: se si è in forma essa apparirà come una sfera perfetta di colore tendente al rosso, al contrario se presenta deformazioni è indice di cattiva salute. L'iridologia è una pratica priva di qualsiasi fondamento scientifico ed è molto criticata dai medici, dato che non esistono prove a supporto di essa. Quindi non è un’alternativa ad altri metodi diagnostici, considerati più credibili, ma rappresenta un metodo integrativo, può essere utilizzata per assicurarsi che non ci siano malattie in fase di sviluppo, oppure per controllare il grado di esposizione ad esse. Nel 2005, un gruppo di ricercatori, volendo constatare se l'iridologia potesse essere un valido strumento di diagnosi dei tumori, selezionarono 110 soggetti, di cui 68 malati di cancro e 42 sani. Interpellarono un iridologo professionista, a cui non riferirono la situazione sanitaria delle persone selezionate, e gli chiesero di stilare una diagnosi in base all'osservazione dell'iride. L'iridologo stilò una lista dei malati e delle malattie, che, però, non coincideva minimamente con la situazione reale. Alla luce di ciò, i ricercatori conclusero che l'iridologia non è una pratica valida alla diagnosi dei tumori.
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