ITER, acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor, è un progetto che ha come obiettivo la costruzione di un reattore a fusione nucleare che, a differenza della fissione, si basa sulla fusione di due isotopi di idrogeno, deuterio e trizio. Questo processo libera moltissima energia e, soprattutto, produce pochissime quantità di scorie radioattive, altamente inquinanti perché smaltite in un arco temporale di 100 anni. I lavori sono iniziati nel 2007, a Cadarache, nel Sud della Francia. La struttura copre un’area di 42 ettari ed ha un peso di 23.000 tonnellate. L’accordo vede la collaborazione di 7 partner: Euratom (che rappresenta la Commissione Europea), Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti. Una tappa importante del progetto risale al 2020, quando è iniziata la fase di assemblaggio del Tokamak, la prossima dovrebbe essere nel 2025, infatti verrà prodotto il primo plasma. Il problema principale che si dovrà affrontare saranno le condizioni nelle quali avverrà questa reazione nucleare: per innescarsi, gli isotopi dovranno essere sottoposti a temperature e pressioni altissime, pari a quelle delle stelle, l’unico posto nel quale fino a ora avviene la fusione nucleare. La struttura dovrà comprendere una zona ad altissime temperature, ma allo stesso tempo una alla temperatura dello zero assoluto che permetterà di controllare la reazione. Si mira ad un utilizzo a livello commerciale dell’energia prodotta dalla fusione nucleare entro il 2060. In questo momento i lavori sono sospesi a causa di accertamenti sulla sicurezza dell’impianto, gli ingegneri, però, ritengono che il progetto non subirà ritardi.
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