Iris Versari, partigiana di umili origini, nacque il 12 dicembre 1922 in un paesino in provincia di Forlì: Portico San Benedetto. Il padre, Angelo Versari, aveva combattuto in guerra ed era rimasto mutilato. Venne mandata a servizio in varie famiglie benestanti del luogo, che non le dimostrarono il rispetto che avrebbe meritato. Queste umiliazioni però fortificarono il suo carattere, facendola diventare una donna determinata. Proprio nel luogo natale di Iris, dopo l’armistizio della Seconda Guerra Mondiale, venne fondato il primo gruppo partigiano forlivese a cui lei partecipò con grande impegno dal 1943 fino alla sua morte. Si chiamava “Banda Corbari”, dal nome del suo fondatore. Iris e il suo gruppo presero parte a diverse missioni, la donna si distinse in particolare per il suo coraggio e il suo senso di sacrificio. Il 18 agosto 1944, ferita ad una gamba, si suicidò per non ostacolare la fuga dei compagni dai tedeschi e dai fascisti che li avevano sorpresi in un rifugio. Il suo cadavere fu preso dai nazisti e appeso in Piazza Saffi, a Forlì, accanto a quelli dei suoi compagni, catturati poco dopo e giustiziati, come monito per chiunque avesse agito contro il governo. Nel 1976, sotto la presidenza di Giovanni Leone, le fu conferita la Medaglia d’Oro della Resistenza per il suo sacrificio, il suo coraggio e la sua determinazione. Il suo corpo si trova sepolto nel Cimitero Monumentale di Forlì. Questa magnifica eroina viene ricordata come una delle donne più valorose nella storia della Resistenza Italiana.
Commenti
Posta un commento
Il tuo commento è stato registrato ed è in attesa di valutazione. Grazie.