I fuochi fatui sono fiammelle di colore blu o celeste prodotte dai gas emanati dalla decomposizione di materie organiche. Questi gas composti da idrogeno e fosforo si infiammano spontaneamente appena entrano in contatto con l’ossigeno dell’aria. Un tempo, quando i corpi non venivano sigillati nelle bare di zinco, era possibile osservare questo fenomeno nei cimiteri. Anticamente si credeva che la loro presenza fosse legata alla leggenda di un fabbro malvagio di nome Will che giunto alla fine dei suoi giorni, aveva incontrato San Pietro all’ingresso dei cancelli dorati. Il santo lo avrebbe rimandato sulla Terra per redimersi e meritarsi l’ingresso in Paradiso, ma Will si era dimostrato incapace di assolvere tale compito quindi era stato condannato a vagare per l’eternità con in mano un carbone ardente per scaldarsi. Fedele alla sua malvagità, Will si serviva del carbone luminoso per attirare in trappola ignari viaggiatori che, seguendo la luce, venivano condotti in fitte foreste e terribili paludi dalle quali era impossibile uscire.
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