Jumanji, di Disanti Mattia e Mariani Marco 


Nel 1969, Caleb e Benjamin, due fratelli, vanno in un bosco a seppellire un gioco: Jumanji, sperando che non lo trovasse più nessuno. Ma Alan Parrish, mentre gira per gli scavi dell’impianto di suo padre, trova il gioco e prova a giocarci con la sua amica Sarah.  Alan rimane intrappolato nel gioco, che rimane in sospeso fino al 1995, anno nel quale due fratelli, Peter e Judy, ritrovano il gioco e iniziano a giocarci. Pensano che sia un gioco normale, ma quando sbucano leoni, scimmie, e branchi di rinoceronte, che buttano giù tutta la casa, capiscono che c’è qualcosa che non va in quel gioco. Dopo i loro turni si accorgono che il gioco non va più avanti, perché manca Sarah, quindi la cercano, ma quando la trovano si rifiuta di giocare; dopo numerosi tentativi la convincono a giocare, riuscendo anche a liberare Alan. Continuano il gioco con tante difficoltà, lo finiscono, e decidono di buttarlo in un fiume sperando che non sia mai più trovato. Ma, sfortunatamente, non sarà così. 





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