La
storia del calcio pende il via nell’antico Giappone con il “kemari” e nell’antica
Cina con il “Cuju”. Comuni ai due sport erano l’uso dei piedi, la presenza di
una “porta” rudimentale (definita da due alberi o due aste di bambù) e l’utilizzo
di una palla realizzata con la vescica di un animale gonfiata, oppure riempita
di capelli femminili. Nel Trecento a.C. il tsu-chu (altro nome del cuju) faceva
parte dei programmi di addestramento militare dell’esercito ed era pertanto
finalizzato, come molti altri esercizi, all’efficienza fisica dei soldati. Il gioco
del calcio così come lo conosciamo è, però, ufficialmente nato in Inghilterra
con la fondazione della Football Association il 26 ottobre del 1863. Da questo
momento in poi il calcio assume una sua fisionomia distinguendosi dal rugby (anche
se la separazione tra i due sport non fu subito così radicale).
Il
calcio di oggi si basa su regole molto simili a quelle del calcio antico, ma adesso
si pratica in campi ben attrezzati e si investono anche grandi quantità di
denaro per comperare i giocatori.
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