Questa popolazione, presente in America fin dal secondo millennio a.C,
conobbe il proprio maggiore sviluppo e splendore tra il nono e il dodicesimo
secolo d.C, cominciando poi una lunga fase di decadenza, le cui cause ancora
oggi sono sconosciute. La popolazione non organizzò mai il territorio in un
organismo politico unitario, ma in una serie di città-stato, ognuna delle quali
era governata da nobili e sacerdoti. Come altre popolazioni precolombiane, i
Maya non conoscevano l’uso del ferro, dell’aratro e della ruota e praticavano
un’agricoltura con tecniche molto arretrate, dalla quale traevano però la loro
principale ricchezza: il mais. I Maya possedevano conoscenze matematiche ed
astronomiche molto avanzate; professavano una religione che comprendeva
numerose divinità e prevedeva anche sacrifici umani. Inoltre avevano elaborato
un sistema di scrittura geroglifica che è stata
utilizzata in modo continuo fino all'arrivo dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo d.C. La scrittura maya utilizzava parole composte
da una serie di segni sillabici che somigliano all'attuale scrittura
giapponese; solo i sacerdoti sapevano decifrare questa scrittura ed ancora
oggi non è ancora stata completamente interpretata dagli studiosi: per questo è
molto affascinante, come del resto tutta la cultura legata alle civiltà
precolombiane.
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