Rita Levi
Montalcini era una neurologa italiana, nata il 22 Aprile 1909 e morta il 30
Dicembre 2012.
Ha vinto il
premio Nobel per la medicina nel 1986.
Rita faceva
parte di una famiglia ebrea che comprendeva il padre, Adamo Levi, ingegnere e
matematico, la madre, Adele Montalcini, pittrice, e la sorella Anna.
I genitori,
molto colti, cercarono di far capire ai propri figli quanto fosse importante la
ricerca intellettuale.
A 21 anni
ella entrò a far parte della scuola medica di Giuseppe Levi.
Nel 1936 il rettore dell'Università di Torino, Silvio Pivano, le conferì
la laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode; successivamente si specializzò
in neurologia e psichiatria, ancora incerta se dedicarsi completamente alla
professione medica o allo stesso tempo portare avanti le ricerche in
neurologia.
In seguito
alle leggi razziali del 1938, in quanto ebrea sefardita, Rita fu costretta a
emigrare in Belgio.
I
Levi-Montalcini sopravvissero all'Olocausto restando nascosti a Firenze, divisi
in vari alloggi, sino alla liberazione della città, cambiando spesso abitazione
per non incorrere nelle deportazioni. Una volta furono salvati da una
domestica, che li fece scappare appena in tempo. Nel periodo dell'occupazione
nazista, a Firenze, Rita entrò in contatto con le forze partigiane del Partito
d'Azione.
Terminata la
guerra tornò con la famiglia nel 1945 a Torino, dove riprese gli studi
accademici e allestì un laboratorio di fortuna casalingo in una località collinare
vicino ad Asti.
Rita
Levi-Montalcini morì il 30 dicembre 2012, all'età di 103 anni, nella sua
abitazione romana.
Il 2 gennaio 2013 si svolsero i funerali in forma pubblica. Dopo la
cremazione le sue ceneri sono state sepolte nella tomba di famiglia nel campo
israelitico del Cimitero monumentale di Torino.
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