Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale
dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; la data ricorda il giorno in cui
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò, nel 1989 a New York, la
Convenzione ONU sui diritti dei bambini. Il 1989 rappresenta il momento in cui
per la prima volta i bambini non vengono visti come oggetti passivi da
assistere, ma come persone che partecipano in modo attivo alle decisioni da
prendere. La Convenzione ONU affiancò ai diritti universalmente riconosciuti,
come il diritto al nome, alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione, una
serie di nuovi diritti come quello all’identità legale, il diritto al rispetto
della privacy, alla dignità e alla libertà di espressione. Il trattato dell’ONU
era ed è considerato una delle conquiste più importanti del diritto
internazionale, perché ha posto per la prima volta i bambini allo stesso
livello di qualsiasi altra persona presente nella società. In moltissimi paesi
che hanno aderito a questo trattato, nel corso degli anni, ci sono stati alcuni
cambiamenti rilevanti, come il divieto di punizioni corporali, l’istituzione di
sistemi di giustizia minorile separati da quelli per gli adulti e
l’approvazione di sanzioni per tutti quei genitori che abbandonano o abusano
dei propri figli. Il 20 novembre del
1989 il mondo, attraverso la convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza, ha promesso ai bambini che avrebbe fatto di tutto per
proteggere e promuovere i loro diritti e per consentire loro di crescere e di
esprimersi liberamente. Ancora oggi, però, dopo quasi trenta anni dalla
Convenzione, oltre 150 milioni di bambini sono costretti a lavorare rinunciando
all’istruzione e al gioco, ed è quindi evidente che l’applicazione effettiva
del trattato non sia stata immediata; anche perché è tutt’altro che facile
rendere concreti i principi generali astratti.
Commenti
Posta un commento
Il tuo commento è stato registrato ed è in attesa di valutazione. Grazie.