L’ORNITORINCO, di Emma Pelucchi e Varvara Conzatti

L’ornitorinco (o platipo) è un mammifero australiano semi-acquatico dell’ordine dei monotremi, mammiferi che, al posto di partorire, depongono le uova. Il termine “ornitorinco” deriva dal greco ornis-ornithos e rynchos che, rispettivamente, significano “uccello” e “muso”. Ha le zampe palmate, il corpo ricoperto di pelo, il muso e il becco d’anatra. Gli ornitorinchi adulti non hanno i denti perché, una volta cresciuti, li perdono. Inoltre, il maschio è anche velenoso: dietro alle zampe posteriori, ha una ghiandola che inietta veleno ai predatori e agli animali che vogliono occupare il suo territorio. E’ un ottimo nuotatore e possiede un’innata abilità: l’elettrolocazione, che consiste nell’intercettare la sua preda grazie all’elettricità corporea che essa emette. Inizialmente, quando fu scoperto nel Settecento, si pensava che fosse un’invenzione di un imbalsamatore. Su di lui gira una leggenda secondo la quale sarebbe il figlio di un topo d’acqua e di un’anatra solitaria.

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