Il tatuaggio interattivo, di Varvara Conzatti ed Emma Pelucchi

Gli studiosi del MIT hanno creato un inchiostro che permette di disegnare tatuaggi “viventi”, in grado di reagire agli stimoli prodotti dal corpo, con l’obbiettivo di arrivare ai primi “computer viventi”. Viene infatti “stampato” sulla pelle con un tipo di inchiostro di microrganismi vivi e geneticamente modificabili, che si illuminano in base alle sostanze e agli stimoli cui sono sottoposti grazie all’idrogel, un mix di acqua e polimeri. Questo è una “pellicola” a forma di albero in cui si illuminano sezioni specifiche; non è la prima sperimentazione di stampa 3D con cellule geneticamente modificate: si era già provato con cellule di mammiferi, senza successo, visto che perivano durante l’esperimento. Il MIT, però, si è reso conto chele cellule dei batteri sono più forti e in grado di sopravvivere in condizioni difficili. In più, sono gli unici organismi compatibili con l’idrogel. I ricercatori del MIT hanno detto anche che in futuro sarà possibile fabbricare dei display e sensori interattivi da indossare per verificare la temperatura e il PH del corpo.

Commenti