Il falco pellegrino, di Matteo Como e Thomas Visioli

Il falco pellegrino è un uccello rapace della famiglia dei Falconidi diffuso quasi in tutto il mondo. Nel nome scientifico la parola peregrinus (utilizzata per indicare la specie) fa riferimento alla colorazione scura delle penne del capo, che ricordano un cappuccio nero simile a quello che erano soliti indossare i pellegrini. Il falco pellegrino è noto per l'elevata velocità. Si ritiene possa raggiungere in picchiata una velocità massima di 389 km/h, ciò lo rende il più veloce animale vivente. Il falco pellegrino ha una lunghezza compresa tra 34 e 58 cm e un'apertura alare di 80–120 cm. Il peso varia dai 440-850 g dei maschi, ai 750-1250 g delle femmine. I giovani immaturi sono caratterizzati da un colore più bruno con parti inferiori striate invece che barrate; la cera e l'anello orbitale sono blu pallido. Il falco pellegrino è facilmente distinguibile dalla poiana comune per il suo corpo compatto più agile. Le ali sono strette e a punta e non larghe e frangiate all'estremità, come quelle della Poiana. Notevoli sono anche i suoi colpi d'ala veloci e vigorosi, mentre i battiti della poiana tendono ad essere più lenti. Più difficile è distinguerlo dal gheppio, più piccolo e meno massiccio e con la coda più lunga, ma per il resto simile. Il pellegrino, a differenza del gheppio, non fa mai lo spirito santo, un atteggiamento di caccia, utile per la cattura di insetti e roditori, che consiste nel librarsi fermo nell'aria, grazie a piccoli movimenti delle ali.

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