Dall’universo i nuovi sette pianeti, di Matteo Como

La scoperta degli esopianeti (cioè pianeti che non fanno parte del sistema solare) annunciata dalla NASA è una delle notizie scientifiche più importanti degli ultimi anni. I sette nuovi esopianeti, con dimensioni paragonabili a quelle della Terra, si trovano in un unico sistema solare a 40 anni luce di distanza da noi. Almeno tre di loro sono in una “zona abitabile”, forse con acqua liquida sulla superficie, una condizione che rende più probabile la formazione della vita. La scoperta degli esopianeti è stata effettuata da un gruppo di astronomi guidati da Michaël Gillon dello STAR Institute dell’Università di Liegi, Belgio, ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Il nuovo gruppo planetario ha la quantità più alta di pianeti con dimensioni paragonabili alla Terra mai scoperta finora e al tempo stesso ha il maggior numero di mondi con un’alta probabilità di avere laghi e oceani sulla loro superficie. I sette esopianeti orbitano intorno a una “nana rossa”, una stella più piccola e fredda del Sole, che si chiama TRAPPIST-1 e che è visibile (non a occhio nudo) nella costellazione dell’Acquario nel cielo notturno terrestre. Dopo tante osservazioni e informazioni arrivate da numerosi telescopi sparsi sulla Terra e presenti nello spazio, finalmente sono arrivati nuovi dettagli. I sette pianeti ora sotto osservazione si sono formati in altri luoghi e solo in un secondo momento si sono trasferiti intorno alla stella. Studiare questo sistema sarà importante anche per capire come si è formato il nostro.

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