Il Circo della Farfalla, di Vittoria Parisi Gabriele Minopoli.


Noi ragazzi della II B abbiamo visto in classe un cortometraggio, intitolato “Il Circo della Farfalla”. Il protagonista è Will, un signore che veniva chiamato “Uomo tronco” perché non aveva né braccia né gambe. Era un fenomeno da baraccone perché viveva in un circo, dove vi si trovavano altre persone “strane”, ad esempio la donna con la barba, le gemelle siamesi, la donna obesa, l’uomo con tutto il corpo tatuato. Una sera, quando arrivarono gli spettatori, il proprietario del Circo della Farfalla, Mister Mendez, si avvicinò troppo a Will e gli disse che era meraviglioso. Will gli sputò in faccia perché mai nessuno si era avvicinato così tanto a lui. Quando Mr. Mendez andò via, l’uomo tatuato che era vicino a lui gli spiegò chi fosse quell’uomo. Will lo seguì e iniziò a far parte di quel gruppo, che era composto da ragazzi e ognuno di loro aveva una storia. C’erano la ballerina, il trapezista, un ragazzo che riusciva a liberarsi dalle catene. Un giorno, mentre erano al fiume, Mr. Mendez continuò a dire a Will che era una nullità. Il protagonista non riusciva ad attraversare il fiume per andare dall’altra parte, ma i suoi amici non volevano aiutarlo.  Facevano ciò per aiutarlo e per fargli vedere che poteva riuscire benissimo da solo nell’ impresa.  Will iniziò a camminare, ma dopo due passi cadde. Quando si rialzò, fece ancora due piccoli passi, poi cadde in acqua. I suoi amici non lo vedevano più, perciò iniziarono ad urlare il suo nome, ma non ottennero nessuna risposta, finché non notarono che Will era riuscito a rimanere a galla.
Dopo questo episodio, Mr. Mendez decise di inserirlo nella scaletta del prossimo spettacolo, nel quale si lanciò da un trampolino alto 15 metri per buttarsi in acqua. Will, da quel momento, iniziò ad essere stimato, seguito da molte persone, anche da alcuni bambini che precedentemente gli avevano lanciato i pomodori addosso.
Il film ci insegna che ogni persona deve essere sicura di se stessa, qualsiasi problema abbia, e che non si debba far condizionare dagli altri.

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