L’ACQUA PIÙ VECCHIA DEL MONDO, di Varvara Conzatti e Emma Pelucchi

In un punto dell’Oceano Pacifico

settentrionale si trova l’acqua più vecchia del mondo che rimane concentrata nello stesso luogo perché impiegherebbe circa duemila anni per mescolarsi con il resto dell’oceano. Gli studiosi dell’Università di Stoccolma e dell’Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, sono riusciti a studiarla e a capire il motivo della sua “esclusione” dal resto delle acque: rimane isolata perché si trova all’interno di una specie di “bolla” molto in profondità ed è quindi “protetta” dalle correnti marini e dai fenomeni atmosferici. Un’area simile si può trovare nell’Oceano Indiano, ma l’acqua rimane isolata per meno tempo, perché si trova vicino a una sorgente “giovane” antartica. A causa del ghiaccio, l’acqua più densa si sposta verso nord, rendendo più facili i processi di mescolamento. Nell’Oceano Atlantico le zone con l’acqua antica non si possono formare a causa della mancanza delle condizioni climatiche presenti nell’Oceano Pacifico. Queste operazioni possono aiutare i ricercatori a capire come gli oceani possano mutare il clima sul pianeta Terra.

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